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Benvenuti nel mondo del Brunello di Montalcino

Siamo nel cuore della Val d’Orcia, un luogo paradisiaco davvero unico nel combinare il verde dei cipressi con il giallo dei campi di grano. Qui nel comune di Montalcino si produce uno dei vini più celebri al mondo: il Brunello di Montalcino.

 

Benvenuti nel mondo del Brunello di Montalcino.

 

Qui la coltivazione della vite è una tradizione secolare, grazie ad un territorio che racchiude tantissimi elementi favorevoli. Dall’esposizione al sole alla giacitura collinare, dalla complessa conformazione geologica ai tantissimi giorni di buon clima spalmati durante tutto l’anno. 

 

Ciononostante, il Brunello di Montalcino è diventato famoso soltanto negli anni cinquanta. Prima, infatti, il vino di riferimento del territorio era il Moscadello di Montalcino, realizzato con uve di Moscato.

Moscadello di Montalcino (Uve di Moscato)

 

C’è di più. Il Brunello si chiama così proprio perché a Montalcino si credeva che fosse presente una varietà diversa dal Sangiovese. Fino a che nel 1872 uno studio scientifico della Provincia di Siena pubblicò un report dove veniva stabilito che si trattava della medesima varietà. 

Brunello di Montalcino

Brunello di Montalcino (Uve di Sangiovese)

 

Il successo crescente che il Brunello ha ottenuto in maniera particolare sui mercati esteri, con una crescita incredibilmente rilevante che perdura tutt’oggi, si deve in gran parte alle decisioni “politiche” del Consorzio Brunello di Montalcino

 

Il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci, detiene il ruolo di direttore commerciale della Tenuta Il Poggione, situata nella località di Sant’Angelo in Colle. Durante la visita in cantina, afferma che è stata cruciale la decisione di non permettere l’impiantazione di nuovi vigneti all’interno del territorio di Montalcino, al fine di non intensificare la coltivazione e rispettare il delicato equilibrio ambientale di cui le viti sono le prime a doverne beneficiare.

 

 

La prima DOCG d’Italia

 

Il Brunello di Montalcino è stato il primo vino in Italia ad essere fregiato del riconoscimento del marchio DOCG, nel 1980 (il DOC risale invece al 1966), come ci ricorda Fabrizio. Attraversiamo i filari delle viti dell’estesa proprietà della Tenuta, che consiste di centocinquanta ettari complessivi distribuiti su queste magnifiche colline.

Brunello di Montalcino

 

Lavinio Franceschi, il fondatore della Tenuta Il Poggione, fu tra i primi che, alla fine del 1800, credette nelle potenzialità di questo territorio per produrre un vino rosso di grande complessità e raffinatezza. 

 

Quasi centocinquant’anni dopo, per merito della qualità straordinaria di uve maturate in questo territorio unico e grazie all’invecchiamento di almeno 5 anni disposto dal disciplinare, si può convenire che è stata una sfida vinta. E riconfermata ogni anno in cui il Brunello fa registrare costantemente un aumento di nuovi estimatori nel mondo.

Brunello di Montalcino

 

Un vino che rispecchia e rispetta la qualità del territorio, rappresentando un prestigioso baluardo dell’enogastronomia italiana.

 

 

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