Quelle che si presentano davanti ai nostri occhi sono le colline di Leonardo da Vinci, quelle in cui è nato e proprio quelle che ha raffigurato nei suoi primi disegni e sempre quelle da cui avrà immaginato come l’uomo potesse un giorno essere capace di volare. Le colline si estendono su tutto il paesaggio circostante, quasi senza soluzione di continuità, ma ciò che risalta maggiormente sono le distese infinite di uliveti, che sorgono gli uni accanto agli altri fino a guadagnare oltre duecento metri d’altitudine.
Appena superato il borgo di Vinci prendiamo una via stretta e sterrata che ci porta su una strada in piena collina costeggiata da ulivi pronti a darci il benvenuto. Quando arriviamo al Podere Gremigneto, il panorama che ci troviamo davanti è ineguagliabile: una distesa di verde senza fine.
Luigi e sua moglie ci raccontano di quando hanno deciso di lasciare il loro vecchio lavoro trovando proprio nel bel mezzo della campagna toscana un podere da ristrutturare. Il desiderio di vivere in mezzo al verde di alberi e foglie era diventata lo stimolo per convertire questo rudere in una casa colonica accogliente.
Una passione, quella di Luigi, che è nata tardi, dato che da giovane aveva sempre rifiutato il mestiere d’agricoltore del nonno. L’incantesimo è scattato quando, dopo aver innestato le piantine di ulivo, nel corso del tempo sono cresciute fino a diventare degli ulivi dal fusto sano e robusto.
La raccolta delle olive viene fatta interamente a mano, si passa a frangere entro le 24 ore nel frantoio di proprietà ed ecco che l’oro verde di Vinci è pronto. Grazie all’altitudine e al suolo pieno di arenaria, in grado di assorbire una maggiore quantità d’acqua, l’olio risulta di eccellente qualità, fruttato e amaro al punto giusto. E se chiediamo a Luigi com’è venuto quest’anno, ci risponde orgoglioso: “bòno come tutti gli anni! Su questo non c’è discussione…”.

