Entriamo nel meraviglioso paesaggio del Chianti ed è come essere stati catapultati in una cornice di un quadro, dove i vigneti si presentano come un’unica infinita distesa che riempie la vista sulle colline. E’ il particolare connubio tra condizioni climatiche, territorio collinare e tradizione vinicola che hanno reso celebre questa zona in tutto il mondo.
Siamo a Greve in Chianti, una cittadina ormai totalmente dedita al turismo enogastronomico, dove si notano vigneti e cantine una dopo l’altra. Imbocchiamo una strada sterrata lambita da una distesa di vigneti ed ecco che ci troviamo davanti a questa storica azienda, la Fattoria Il Viticcio.
Qui, tra un filare ed un altro, l’enologo Daniele ci spiega che il nome vinsanto si deve al fatto che le uve, dopo l’essiccazione, venivano pressate durante la settimana santa. Il vino che si ottiene è dolce e viene servito al momento del dessert: è un grande classico l’abbinamento con i cantuccini toscani. Una versione alternativa vuole che sia stato un frate senese a utilizzare questo vino come antidoto contro la peste nel 1300 e che da quel momento si diffuse nel resto della Toscana.
Helen è la giovane proprietaria originaria delll’Ucraina, che qualche anno fa ha deciso di rilevare l’azienda. Un sogno che ha potuto realizzare, quello di venire ad abitare nel Chianti, dove “aprendo la finestra si vede una cartolina”, come afferma lei stessa.
Accediamo prima alla vinsantaia, una mansarda con delle botti che vantano quasi un secolo di storia. Scendiamo verso la bottaia, una cantina dove sono esposte botti di grande pregio. mentre Daniele ci manifesta la passione per il suo mestiere, che consiste nell’attenzione quotidiana alle piante e la cura dell’intero processo di produzione.
Questo vinsanto dal gusto equilibrato e persistente viene ottenuto da uve Sangiovese, selezionate con grande cura prima della vendemmia. L’invecchiamento viene fatto rigorosamente in botti di rovere e dura in tutto sette anni. Una volta pronto, ecco che il vinsanto si presenta in una splendida bottiglia con l’etichetta firmata “Occhio di pernice”, per via del suo colore ambrato. Una garanzia di qualità.

