La maggiore sensibilità verso l’ambiente degli ultimi anni ha diffuso un pò ovunque un atteggiamento più responsabile ed attento in merito alle decisioni di ogni giorno. Dalla raccolta differenziata agli incentivi in favore di mezzi di trasporto sostenibili, dal ridotto utilizzo della plastica fino a scelte più consapevoli nell’alimentazione quotidiana.
Molti produttori si sono adeguati alle nuove richieste di un mercato più cosciente ed oggi sono impegnati nella creazione di filiere produttive corte, dove risulta minimo il percorso che inizia dalla realizzazione del prodotto e che finisce sulla tavola del consumatore.
Così facendo, i prodotti rimangono freschi e conservano tutte le proprietà nutritive di cui sono dotati. Inoltre no contengono conservanti né altri additivi chimici (che servono per evitare il deterioramento della merce nei tratti a lunga percorrenza).
Il caso del Palagiaccio, un caseificio con sede nel Mugello, è davvero emblematico. Le mucche si trovano all’interno di stalle poste a meno di cinquanta metri del caseificio, per cui il tempo che intercorre tra la mungitura e la lavorazione del latte è pressoché nullo, contribuendo a mantenere fresco il prodotto finale.
In più, a beneficiarne è l’economia locale, che trattiene i proventi al proprio interno. E’ così che si alimenta virtuosamente la relazione tra produttori e consumatori, che rimangono legati al territorio.
Nella filiera corta i lunghi spostamenti, che vanno dall’utilizzo di mezzi di trasporto inquinanti, l’impiego di celle frigorifere per la conservazione dei prodotti e gli imballaggi di plastica non sono più necessarie e a guadagnarci è l’ambiente.
Acquistare prodotti enogastronomici a km 0 rende felici a tavola e anche dopo, avendo compiuto una scelta consapevole.