La Toscana è una delle regioni che vanta il numero più alto di prodotti con marchio DOP, IGP e IGT, seconda soltanto alla Campania e davanti a Marche, Lazio ed Emilia Romagna.
Sono in tutto 31 i prodotti enogastronomici toscani a cui l’Unione Europea ha rilasciato tali certificazioni. Vediamone alcuni viaggiando idealmente da una parte all’altra della regione..
Ricordiamo in breve la differenza tra i prodotti DOP e IGP. Nel primo caso tutte le fasi di produzione devono necessariamente avvenire nel medesimo territorio, mentre per l’IGP è sufficiente che uno dei passaggi della produzione si realizzi nel territorio indicato. Sono quindi determinanti i metodi e le tecniche di lavorazione di un prodotto oppure il particolare microclima favorevole a talune caratteristiche del prodotto.
Olio di Seggiano DOP
L’Olivastra Seggianese è una cultivar che è peculiare del comune di Seggiano, ai piedi del Monte Amiata. In una zona caratterizzata da notevoli pendenze e temperature spesso rigide, la pianta di ulivo ha dovuto necessariamente adattarsi all’ambiente sviluppando un tronco ampio e resistente. L’olio che si ottiene ha un ottimo profumo, molto strutturato, mentre il gusto si caratterizza per una gradevole nota piccante.
Fagioli di Sorana IGP
Questa specialità viene coltivata nei comuni della Svizzera Pesciatina, un’area montana del comune di Pescia, nella Valdinievole. Qui troviamo piante che in estate crescono fin oltre i due metri, da cui si raccolgono fagioli dalla buccia finissima e la forma irregolare. Da servire con un goccio d’olio d’oliva extravergine, sono perfetti come contorno ad una bistecca e ad altri tipi di carne rossa, per esaltarne il sapore.
Vino Toscana IGT
Il “Fuorcivitas“, prodotto dalla Fattoria Casalbosco, che vanta una tenuta di 150 ettari e un’ampia cantina con botti in acciaio e barriques di rovere è un vino eccezionale che unisce qualità e legame con il territorio. Viene prodotto con uve Cabernet al 100%, con il risultato di ritrovarsi un vino in bocca dal gusto raffinato ed elegante.
Cantucci Toscani IGP
Il classico biscotto della Toscana ha ottenuto in tempi recenti il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP). Sebbene esistano delle varianti nelle regioni limitrofe, il cantuccio è conosciuto in tutta Italia come prodotto toscano e a questo si deve la denominazione.
Cantuccio significa “parte di un insieme”, proprio perché viene tagliato in filoncini una volta uscito dal forno. L’impasto è a base di farina, uovo, zucchero e mandorle, che non vengono né tostate né spellate, ma che devono essere presenti almeno per il 23% rispetto al totale dell’impasto.
Crema di lardo di Colonnata IGP
Tra le cime montagnose delle Apuane sorge una località dove si produce da sempre il lardo. Colonnata è il luogo dove la tradizione ha portato a rendere celebre questo prodotto. In passato, ma anche adesso per chi porta avanti il metodo di lavorazione artigianale, questa parte “grassa” del maiale veniva conservata negli altrettanto celebri blocchi di marmo, delle vasche chiamate conche che servivano per mantenere fresca la temperatura e poter amalgamare il lardo ad erbe aromatiche e spezie.
Crema di marroni del Mugello IGP
Il marrone è il parente nobile della castagna. Più regolare come forma, ma soprattutto più profumato e più dolce, cresce nei boschi del Mugello. Qui molti secoli fa sono state impiantate dall’uomo delle vaste marronete. In passato non veniva riconosciuto al marrone un valore particolare, fino a quando, anche grazie al riconoscimento IGP, se ne è riscoperto l’alto valore nutritivo (contiene circa il 50% di carboidrati) e la salubrità (si tratta di un prodotto facilmente digeribile)
Miele della Lunigiana DOP
In questo caso tutte le fasi della produzione di miele avvengono nel territorio della Lunigiana, dall’instancabile lavoro delle api alla trasformazione del prodotto. I boschi della Lunigiana hanno l’assoluto vantaggio di essere perlopiù incontaminati, inseriti in un paesaggio montano dove sono presenti numerosi alberi di acacia e di castagno.
È stato il primo miele in tutta Italia ad essere insignito del riconoscimento DOP e ad oggi sono ben 45 i produttori attivi sui quattordici comuni della Lunigiana.
Farro della Garfagnana IGP
Questo cereale coltivato sin dall’epoca dei Romani ha bisogno di crescere in un territorio dall’altitudine significativa e un ridotto tasso di umidità. La Garfagnana presenta entrambe queste condizioni ed è qui che si produce un farro di grande qualità.
La spiga non deve crescere troppo altrimenti diventa fragile e rischia di esporsi al maltempo, con conseguenze dirette sulle operazioni di raccolta, motivo per il quale è più indicata la coltivazione in montagna. Il farro vanta un basso indice glicemico e numerose proprietà nutritive come sali minerali, potassio, ferro e magnesio che lo rendono un prodotto altamente salutare.