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BOX PISTOIA M

 78 IVA inclusa

L’olio degli ulivi coltivati sui terrazzamenti, la pasta che celebra Pinocchio, la confettura di mirtilli raccolti a mano, le cialde col cuore di mandorle e zucchero, i confetti a riccio della storia pistoiese, i biscotti di un antico forno, i fagioli con la buccia bianca perlata, il vino rubino dei conti. Pistoia è tutta da scoprire e da assaggiare!

BOX DI 8 PRODOTTI

Elenco prodotti

Fruttato, armonico, biologico. L’olio extravergine d’oliva dell’Antico Colle Fiorito nasce da olive Moraiole, Frantoiane, Leccine e Pendoline. Tutte brucate tra la fine di ottobre e la metà di dicembre, quando sono al giusto punto di maturazione. L’olio ha un’acidità bassissima allo 0.1 ed è molto, molto digeribile. Merito della cura e della passione che da vent’anni accompagna il lavoro tra queste colline!

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Storica, artigianale, divertente. Le Bugie sono il fiore all’occhiello del pastificio Chelucci, attivo da più di un secolo. Ispirate alla fiaba di Pinocchio, sono fatte con semola di grano duro 100% toscano, essiccata a bassa temperatura e trafilata al bronzo. Sono ruvide e porose: in questo modo il sugo le avvolge e le accompagna con gran gusto. Vi diciamo la verità: sono buonissime!

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Dolce, fresca, profumata. La confettura di mirtilli bio del Baggiolo nasce sulle montagne dell’Abetone, a 1400 metri d’altezza. È qui che si trovano le piante dei mirtilli selvatici che vengono raccolti a mano. Proprio i mirtilli con cui viene fatta questa confettura, dal sapore unico e con un profumo delicato. Solo tre ingredienti, tutti naturali: mirtilli, zucchero di canna e pectina. Bontà pura e appetitosa!

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Leggere, semplici, gustose. È dal 1936 che le cialde Bargilli regalano un momento di dolcezza e sapore. Una ricetta segreta fatta con ingredienti sani, senza coloranti e conservanti: farina di grano 00, latte intero, uova fresche, zucchero e mandorle danno vita a due sfoglie che custodiscono un cuore gustoso. Da sole sono buonissime, insieme a un vino da meditazione, una cioccolata calda o un buon gelato sono super!

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Golosi, tradizionali, sani. Chi dice confetti a riccio di Pistoia, dice Corsini! La ricetta originale affonda le sue radici nel ‘300, e in origine, i confetti avevano al loro interno l’anice. Nel tempo, si sono fatti ancora più golosi col loro cuore di mandorle, nocciola, bacche di cacao, cioccolato e arancio. Ancora oggi viene usato un procedimento lento e tradizionale, che dura circa 10 ore. Per una specialità come questa, vale la pena attendere!

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Fragranti, invitanti, sorprendenti. Le mattonelle dell’Antico Forno Berti sono più di un biscotto. La ricetta delle mattonelle è segreta, ma gli ingredienti che si riconoscono a naso – e a morso – sono le nocciole. Poi c’è il saper fare della tradizione, il calore delle mani che impastano e l’aria buona di Popiglio. Buone da non credere!

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Leggero, gustoso, delicato. Il fagiolo di Sorana ha origini antichissime e una buccia leggerissima bianco perlata che si tinge di rosa dopo la cottura. È originario delle montagne della Svizzera pesciatina, verdissime e punteggiate di borghi, da sempre la sua alta digeribilità e il sapore inconfondibile l’hanno reso una leccornia da intenditori. Dal ‘500 in poi, una specialità che non si dimentica.

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Rosso, raffinato, secco. Di colore rubino intenso e profumatissimo: mora matura e spezie preziose solleticano il naso prima e il palato poi. Le uve scelte sono lavorate con sapienza e secondo tradizione: dopo la macerazione vengono lasciate maturare in botte di rovere dai 6 ai 12 mesi. Il risultato? Un grande vino, che dà il meglio con le carni rosse e la selvaggina.

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Descrizione

La città del verde ci racconta dei suoi tipici confetti, pensati per festeggiamenti ed occasioni speciali, quando nella bellissima Piazza del Duomo tra i suoi numerosi monumenti risuonano le campane. Transitiamo sulla strada che porta verso Firenze, dove si trova una storica villa medicea e a poca distanza incontriamo una produzione di cioccolato da leccarsi i baffi. Si comincia a salire sulle colline del Montalbano, fino a quando ci fermiamo in un’azienda vinicola gestita da una famiglia di nobili, che ci racconta con passione il particolare posizionamento dei propri vitigni, da cui si produce un Chianti rosso.

Si arriva in cima al San Baronto, terra di infaticabili ciclisti, dove deviamo leggermente per raggiungere una casa colonica ristrutturata con una uliveta sviluppata sui tanti terrazzamenti: l’olio è un incanto così come il paesaggio.

Scendiamo lungo i tornanti e il cartello indica il nostro arrivo a Lamporecchio, la patria del brigidino, un biscotto dedicato a Santa Brigida e delizia per i viandanti che passavano da queste parti. È a Montecatini che ci rilassiamo nel parco termale della Torretta, zona che nel periodo d’oro della città si dedicava interamente al turismo delle terme, ma che ancora oggi è capace di trasmettere opulenza e ci consente di fermarci ad assaporare le celebri cialde.

Pochi chilometri dopo, in direzione della costa, ci fermiamo a Collodi, nel parco dedicato a Pinocchio, alla cui favola un pastificio pistoiese ha dedicato un proprio tipo di pasta, chiamate “Le Bugie” e create ad effigie del burattino, del Grillo Parlante e della balena.

Ci addentriamo lungo la vallata della Svizzera Pesciatina, così chiamata da un intellettuale svizzero che qui rivide i paesaggi del suo Paese: dalle varie cime si intravedono le dieci castella dislocate qua e là, mentre si fanno notare i filari altissimi di piante di fagiolo: un prodotto unico per il suo colore bianco e per la specificità di questo territorio.

È ora di salire verso le montagne, fino alla vetta più alta della Toscana, il passo dell’Abetone, dove i boschi custodiscono mirtilli gustosi da cui si producono confetture davvero speciali.

Un po’ più giù, in prossimità di un ponte medievale e delle acque chiare di un fiume di montagna, troviamo un antico forno dove assaggiamo dei biscotti alle mandorle e alle noci così buoni da non credere, mentre ci si prepara per la discesa verso la città.

Quando dalle torri di Serravalle avvistiamo il panorama che si divide tra la Valdinievole e Pistoia immaginiamo le lotte fratricide per il territorio durante il Medioevo, mentre oggi una piccola realtà locale ha deciso di produrre una birra agricola dedicandola al bianco e rosso dello stemma cittadino, che ci riportano idealmente al centro della piazza principale, da cui tutto nasce e si conserva, le bellezze come le bontà.

Informazioni aggiuntive

Peso 5 kg

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